lunedì 22 marzo 2010

Agrate passa in Via Donna Rosa

AS LESMO - AGRATE 36-70 ( 1-15 , 4-36 , 24-59 )


Tabellini : Galbusera 2, Osagie, Merisio, Casati 2, Padovani, Borri, Gnasso 4, Cattaneo 6, Semplici 5, Costa 14, Fumagalli 3, Ambrosini


Nebbia fitta per metà partita dove non ci riesce proprio nulla; dal secondo tempo si ricomincia a giocare come si deve e si vedono tante buone cose che ci portano praticamente a impattare il risultato con un parziale totale di 32 a 34. Purtroppo le partite vanno giocate dall'inizio alla fine e questa è la lezione da imparare da questa sconfitta.


1° quarto dove si vede subito che le cose girano storte. In attacco non riusciamo ad essere ordinati e in difesa perdiamo l'uomo troppo facilmente. Non ci riescono nemmeno le solite cose che ormai erano "abituali". Così sbagliamo tanto al tiro , anche quando sembra essere cosa semplice. Non riusciamo a penetrare a canestro e nemmeno i liberi vanno dentro. Sembra proprio che nulla funzioni e il magro bottino è un libero di Costa, mentre i nostri avversari mettono 15 punti e sono già in fuga.


Nel secondo quarto si spera che si accenda la luce, ma si continua sulla stessa linea con noi che continuiamo a litigare col canestro, a perdere palloni in attacco e soprattutto non riusciamo a contenere il loro #43 che all'intervallo lungo ha già messo a referto ben 23 punti. Bottino del quarto di soli 3pt e si va negli spogliatoi veramente col morale sotto le suole.


Dopo un "discorsetto" tonificante , usciamo determinati a cambiare le cose nel secondo tempo. E finalmente si comincia a parlare di pallacanestro ! Costa ritrova la "verve" abituale e ricomincia a scorazzare verso il canestro avversario e soprattutto coinvolge bene i compagni mettendoli in partita, aiutato in questo dal solito ottimo Cattaneo che sempre più dimostra la sua indole da vero play-maker. Così anche Gnasso e Semplici vanno a referto e Fumagalli insacca dopo un bel rimbalzo e subendo un fallo che gli permette un bel gioco da tre punti col libero successivo realizzato. Ma soprattutto riemerge il gioco di squadra in attacco e in difesa contro un Agrate che si affida al solito 43 che piazza altri 15 punti. Perdiamo il parziale 20 a 23 ma è tutto un altro giocare, fatto di azioni a tratti anche ben costruite e che coinvolgono più giocatori nella stessa azione. Da fotografare come esempio una bella penetrazione di Borri con scarico , non perfetto, ma bellissimo come idea, che avrebbe meritato più fortuna!


La fiducia ritorna e siamo pronti a lottare per vincere almeno l'ultimo quarto . Non importa più chi entra per pochi minuti o chi magari gioca solo per aiutare i compagni a segnare. E' lo spirito che è diverso. Tutti si aiutano e tutti vogliono mettere la loro firma per dimostrare che si può vincere. Così i canestri di Costa ( 6pt nel quarto) sono supportati da Cattaneo e Casati che mettono 2pt a testa e da un bel canestro in contropiede di Galbusera che gioca con noi da pochissimo e ha già dimostrato belle doti in attacco e in difesa. Vedere che tutti in panchina spingono per giocare fa capire che si sente la fiducia nelle nostre possibilità e questo dà entusiasmo a tutti per continuare a lavorare senza sentire il peso delle sconfitte .


A tale proposito voglio riportare delle parole prese dal sito della FIP che magari possono essere difficili da capire ma che racchiudono un grande concetto che può aiutare tutti in questo :


"Talvolta penso che le sorti debbano sorridere quando le accusiamo ed insistiamo che l'unica ragione per cui non riusciamo a vincere è proprio la loro assenza. Eppure sopravvive un antico detto : vinciamo o perdiamo dentro di noi. I trofei scintillanti sui nostri scaffali non potranno mai vincere la partita di domani. Tu ed io dentro di noi sappiamo, che c'è sempre la possibilità di vincere la corona. Ma quando non riusciamo a dare del nostro meglio, semplicemente non abbiamo affrontato la sfida del dare tutto e non risparmiare nulla , finchè la partita è davvero vinta. Del dimostrare cosa significa grinta. Del continuare a giocare quando gli altri si ritirano. Del continuare a giocare, non rinunciare. E' il tener duro che vince la coppa. Del sognare un traguardo avanti a noi. Dello sperare quando i nostri sogni son morti. Del pregare quando le nostre speranze son sfuggite. Tuttavia perdere senza timore di cadere se corraggiosamente abbiamo dato tutto, perchè cosa si può chiedere di più ad un uomo che dare tutto ciò che può. Dare tutto , a me sembra, non è tanto lontano dal vincere. Così le sorti raramente sbagliano, non importa quanto girino e rigirino, siamo tu ed io che determiniamo le nostre sorti..apriamo o chiudiamo le porte sulla strada davanti a noi o alle spalle " John Wooden - UCLA


E come spesso amo concludere io aggiungo solo : I LOVE THIS GAME !


Coach Luca


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